Mariano IV Giudice del regno d’Arborea.

Chiesa San Gavino Martire

L’arrivo degli Aragonesi in Sardegna nel 1323, fu concordato ad Avignone l’anno precedente fra il re aragonese Giacomo II il Giusto e il giudice d’Arborea Ugone II. L’obiettivo era la conquista e la spartizione dei territori isolani ancora sotto il controllo di Pisa. Ma i rapporti fra Arborea e Aragona si deteriorarono rapidamente, portando a una guerra che durò oltre 60 anni, portando devastazioni nell’isola e che terminò con la sconfitta dei Sardi nella battaglia di Sanluri, nel 1409. A iniziare la guerra furono Mariano IV d’Arborea e Pietro IV d’Aragona.

Il Giudice di Arborea Mariano IV era cresciuto alla corte del re aragonese. Era un uomo colto, conosceva diverse lingue ed era in rapporto epistolare con grandi personaggi del suo tempo. Mariano non aveva mai abbandonato il proposito di espandere i confini del suo Giudicato, ma non era certo questo l’unico motivo di scontro. La violenza degli aragonesi nei confronti dei sardi è ben testimoniata dal massacro di Rebeccu. La bandiera con l’albero deradicato dell’Arborea divenne presto un punto di riferimento per tutti i Sardi.

Mariano IV emanò la Carta de Logu d’Arborea e introdusse importanti riforme nell’ordinamento politico ed economico di tutta l’Arborea. Potenziò anche il suo esercito e fomentò la rivolta degli abitanti di alcune località (prima tra tutte Alghero) contro gli Aragonesi. Nel 1364 cercò, muovendosi in ambito diplomatico anche con il Papa, di assumere l’investitura del Regno di Sardegna al posto di Pietro IV. Non ottenendo i risultati sperati, nel 1365 sferrò un attacco al castello di Sanluri e subito dopo al castello di Cagliari. L’espansione dell’Arborea sembrava non avere fine, così come il decadimento degli Aragonesi. Ma una violenta malattia – forse la peste – uccise il grande Mariano IV nel 1376. Gli successe il figlio Ugone III.